La celiachia e gli alimenti senza glutine
Imparare a conoscerla è importante per capire quali sono i cibi da evitare e quelli giusti da inserire all'interno della propria alimentazione quotidiana.

Si parla sempre più spesso di celiachia, una patologia causata dall'assunzione di alimenti contenenti glutine, in soggetti predisposti. Imparare a conoscerla, e a riconoscerla, è importante per capire quali sono i cibi da evitare e quelli giusti da inserire all'interno della propria alimentazione quotidiana.
Quali sono gli alimenti Gluten Free
Il glutine è contenuto in alcune tipologie di cereali, come frumento, segale, orzo, avena, farro, spelta, kamut® e triticale. Chi soffre di celiachia dovrà quindi evitare tutte le preparazioni che richiedono l'uso di questi cereali dal momento che l’organismo di questi soggetti ha sviluppato una infiammazione cronica generata dal glutine.
Come si legge sul portale del Ministero della Salute, sulle etichette degli alimenti gluten free, devono essere sempre presenti le indicazioni senza glutine o a contenuto di glutine molto basso, secondo il Regolamento Europeo.
Inoltre, è importante anche evitare contaminazioni o rischi di assunzione inconsapevole di glutine. Occorre quindi leggere sempre le etichette, informarsi sulle preparazioni dei piatti e se un ristorante ha la possibilità di preparare piatti non contaminati.
Dieta del celiaco: quali sono gli integratori
La celiachia può portare alla carenza di alcune sostanze, come ad esempio lo zinco. In questi casi, sono di grande supporto alcuni integratori alimentari pensati per chi soffre di questa patologia, come quelli disponibili sul sito di Perfect Body 360, negozio di integratori sportivi e alimenti dietetici. Inoltre sono disponibili anche alimenti e farine naturalmente privi di glutine e quindi adatti anche ai celiaci. Tra le farine naturalmente senza glutine c'è quella di riso, di mais, di farro o avena.
Si legge, sul sito del Ministero della Sanità, che sulla confezione di un alimento specificamente formulato per celiaci le indicazioni sull’assenza della sostanza o il suo contenuto molto basso possono essere seguite dalla dizione "specificamente formulato per celiaci". In Italia, chi soffre di celiachia ha diritto, attraverso il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), fino a un tetto massimo di spesa, all’erogazione gratuita di alcuni prodotti alimentari senza glutine.
Celiachia: come riconoscerla
La celiachia non è l’intolleranza al glutine, che può regredire dopo un periodo di astinenza, ma si tratta di una patologia non infettiva causata da diversi fattori, che possono essere sia di carattere ereditario che ambientale. Infatti, esiste una possibilità maggiore di sviluppare questa patologia se ci sono altri individui all'interno della nostra famiglia che già ne soffrono.
Questa reazione tossica deriva da un'infiammazione cronica autoimmune presente nell'intestino tenue. Le conseguenze della celiachia sono la scomparsa dei villi intestinali e il danneggiamento della mucosa.
La celiachia si manifesta con alcuni sintomi di diversa entità. Tra i principali ci sono: deperimento e perdita di peso, diarrea, ulcere del cavo orale, dolori articolari, osteoporosi, stipsi, meteorismo, gonfiore intestinale e colon irritabile, dermatiti, alopecia, anemia e amenorrea. Inoltre, in alcuni casi, più gravi, la celiachia può portare anche allo sviluppo di un linfoma intestinale. Questi sintomi si manifestano già dopo pochi minuti dall'assunzione di cibi contenenti glutine.
La diagnosi avverrà poi tramite analisi del sangue e biopsia. In questo modo si potranno individuare alcuni specifici anticorpi e lo stato di salute dei villi intestinali.
A volte la celiachia può essere confusa con altri problemi gastrointestinali e non essere diagnosticata con la giusta tempestività. Se si sospetta di essere celiaci, è importante rivolgersi al proprio medico di famiglia. Oggi sono tantissimi i centri specializzati in tutta Italia. Attualmente non esiste una cura, ma è possibile vivere normalmente e senza problemi rispettando rigorosamente una dieta senza glutine.