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Dieta Nuove scoperte scientifiche

Il Maqui per contrastare lo stress ossidativo

Un nuovo studio italo-cileno confermerebbe il ruolo giocato dall'estratto ricavato da questo grosso mirtillo, originario del Sud del Cile, in termini di prevenzione dell'infiammazione cellulare, causa principale dello sviluppo delle malattie croniche

Il Maqui per contrastare lo stress ossidativo Redazione

L’invecchiamento è tra i processi biologici più complessi e associato a un livello di stress ossidativo elevato costituisce una delle principali cause di infiammazione. Numerose evidenze scientifiche suggeriscono come i polifenoli dei frutti a bacca rossa vantino multiple funzioni benefiche per contrastare questo processo: in particolare le antocianine e le delfinidine contenute nei vegetali di colore viola, ed in massima concentrazione nel Maqui – un grosso mirtillo originario del Sud del Cile - avrebbero la capacità di contrastare differenti processi legati all’invecchiamento.

A conferma di questa tesi c'è un recente studio, condotto all’interno di un consorzio interuniversitario italiano e cileno, che è stato pubblicato sul Journal of American College of Nutrition. La ricerca ha coinvolto 42 soggetti, sani e in sovrappeso, di età compresa tra 45-65 anni, ai quali è stato somministrato per via orale un estratto di Maqui o placebo 3 volte al giorno e per 4 settimane. Durante l'intero periodo dello studio, sono stati analizzati parametri da campioni di sangue e urine. Sono state inoltre valutate anche misure antropometriche, pressione sanguigna e profilo lipidico. Nel gruppo di soggetti che aveva assunto l’estratto di Maqui si è notata una diminuzione della perossidazione lipidica, conseguente a minori livelli di stress ossidativo. Questo dato, come sottolineano gli esperti, può essere attribuito all'efficacia delle antocianine estratte dalla bacca, che sono in grado di migliorare i meccanismi di protezione dall’infiammazione.

Lo studio permette dunque di considerare i polifenoli come composti vegetali essenziali per lo sviluppo di nuove strategie nutrizionali, in grado di mantenere lo stato di salute o contrastare specifiche malattie correlate all'invecchiamento cellulare. Giovanni Scapagnini, medico e neuroscienziato, professore associato di Biochimica Clinica presso il Dipartimento di Medicina dell’Università del Molise, a capo della ricerca, ha aggiunto: «La presenza dei polifenoli induce nella cellula un meccanismo di difesa. Si tratta di un’attivazione che aumenta le capacità di sopravvivenza della cellula, a prescindere da quello che sta succedendo. Ad esempio quando prendiamo il sole esponiamo le cellule ai raggi UV. Esse attivano un meccanismo di difesa poiché l’irraggiamento è un fattore fortemente stressante. L’adattamento è pertanto innescato come risposta a una situazione dannosa. Con i polifenoli, invece, l’adattamento avviene senza che ci sia una condizione negativa a monte. C’è una situazione adattiva che avviene nel tempo nel nostro sistema a prescindere dagli stress. Questo è estremamente interessante in contesti in cui si producono molti radicali liberi, come ad esempio per l’attività sportiva».

Pubblicato il: 11-11-2015
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FONTE : da uno studio pubblicato sul Journal of American College of Nutrition

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