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Per prevenire l'osteoporosi porta in tavola le prugne

Un recente studio americano sottolinea come un consumo regolare di prugne della California aiuti a salvaguardare non solo la salute dell'intestino, ma anche quella delle ossa

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Per prevenire l'osteoporosi porta in tavola le prugne Consorzio della prugne della California

Il cibo rappresenta un valido alleato nella prevenzione di molte patologie. Frutta e verdura in particolare costituiscono una preziosa fonte di sostanze antiossidanti ed antinfiammatorie, indispensabili all’organismo per invecchiare bene ed in salute.

A confermare il ruolo fondamentale di un’alimentazione sana per preservare il benessere generale, con un’attenzione particolare verso la salute delle ossa, sono i risultati di uno studio scientifico coordinato dal dottor Bahram H. Arjmandi, Presidente del  Department of Nutrition, Food and Exercise Sciences e Direttore del Center for Advancing Exercise and Nutrition Research on Ageing presso la Florida State University (USA), illustrati personalmente dal professore, durante una recente conferenza tenutasi a Milano. «Se è vero che dobbiamo morire, facciamolo mantenendoci fino in età avanzata in salute e forza» ha dichiarato il medico, invitando tutti a riscoprire i frutti della terra, a preferire i cibi poco artefatti, e cucinati con condimenti poco elaborati, senza zuccheri raffinati.

Attraverso i risultati della sua ricerca il professore ha evidenziato come i cibi ricchi soprattutto di vitamina D, Boro, Silicio, Magnesio e Acido Folico risultino fondamentali per la prevenzione dell’osteoporosi, prima fra tutti la prugna della California, ottima fonte di preziosi minerali, e povera di zuccheri e di sale.

«É importante – ha sottolineato il dottor Arjmandi durante l’incontro - arricchire le nostre abitudini alimentari con la prugna. Oltre 30 anni di studi e ricerche mi hanno convinto che non esiste niente di paragonabile all’effetto delle prugne secche sul mantenimento ottimale della corretta densità ossea».

Lo studio mostra come l’assunzione di 100 grammi di prugne secche contribuisca all’aumento della densità minerale ossea (DMO), in parte in ragione della soppressione della velocità di turnover osseo. 160 donne con osteopenia, in menopausa da 1-10 anni, hanno ricevuto giornalmente calcio e vitamina D, più 100 g di prugne secche/die o 75 g di mele essiccate/die, per un anno. Con l’assunzione di prugne secche, i valori di densità minerale ossea sono migliorati rispetto al basale, per le pazienti di tutti i centri sottoposti al rilevamento, con aumento significativo della densità minerale ossea a livello dell’ulna e del rachide, rispetto al gruppo di controllo.

Un’importante scoperta dunque, che non viene però in aiuto solo delle donne - perché la ricerca ha rivelato come l’osteoporosi non sia una malattia degenerativa esclusiva del sesso femminile -, ma anche dell’uomo poiché i dati sottolineano una tendenza verso l’aumento dell’incidenza anche per gli individui di sesso maschile in età avanzata.

Pubblicato il: 23-09-2015
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FONTE : da uno studio scientifico coordinato dal dottor Bahram H. Arjmandi, Professore e Presidente del Department of Nutrition, Food and Exercise Sciences e Direttore del Center for Advancing Exercise and Nutrition Research on Ageing presso la Florida State University (USA)

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