Dieta Superfoods
Olio extravergine d'oliva: l'antidiabetico naturale
Secondo uno studio tutto italiano questo condimento, utilizzato durante i pasti, aiuterebbe a controllare la glicemia post-prandiale, salvaguardando tra gli altri il sistema cardio-circolatorio

Tra gli ingredienti principali alla base della dieta mediterranea, i cui benefici per la salute sono ormai ben noti a livello mondiale, c’è senza dubbio l’olio extravergine d’oliva, che oggi si arricchisce di un nuovo riconoscimento da parte della Scienza: a conferirgli il titolo di farmaco naturale contro il diabete sono i risultati di un recente studio dell'Università La Sapienza di Roma, pubblicato su Nutrition & Diabetes.
La ricerca ha testato gli effetti della somministrazione del nutriente (10 grammi al giorno) sia rispetto a un pranzo tipico mediterraneo nel quale non era presente l’extravergine (I studio), sia rispetto all'uso dell’olio di semi (II studio). Prima del pasto e 2 ore dopo dallo stesso, sono stati studiati il profilo glucidico (glucosio, insulinemia, ed incretine) e il profilo lipidico (colesterolemia, triglicerididemia e HDL colesterolo) dei soggetti coinvolti.
I risultati hanno mostrato che 2 ore dopo il pranzo, i soggetti che assumevano l’olio d’oliva avevano valori significativamente più bassi di glicemia (in media 20 milligrammi in percentuale) e livelli più alti di insulinemia. Inoltre c’era un aumento importante delle incretine (ormoni naturali prodotti a livello gastrointestinale che riducono il livello della glicemia nel sangue) e una riduzione del colesterolo serico. Anche in confronto all’olio di semi, il cibo mediterraneo condito con olio di oliva migliorava la glicemia e il colesterolo post-prandiale nella stessa misura osservata nel primo studio.
«I risultati di questo lavoro hanno dimostrato che l’olio extravergine di oliva riduce la glicemia ed aumenta l’insulinemia nei pazienti sani – hanno sottolineato gli autori - aprendo interessanti prospettive sul suo uso nei pazienti con diabete, in cui la glicemia post-prandiale può essere molto elevata e potenzialmente dannosa per il sistema cardio-circolatorio. Negli studi fino ad ora pubblicati non era stato mai individuato il meccanismo attraverso cui l’olio interferisce con il metabolismo del glucosio. La sperimentazione è stata successivamente effettuata su un campione di diabetici e già i primi risultati sono incoraggianti. Una terza fase di studio prevede la messa a punto di una terapia ottenuta a partire dall’olio extravergine, che potrà offrire ai pazienti con diabete farmaci alternativi assolutamente naturali e senza effetti collaterali».
«Mentre questi dati sono utili per capire il meccanismo attraverso cui l’olio di oliva previene il diabete – ha spiegato Francesco Violi, coordinatore del team di ricercatori - la riduzione della glicemia e del colesterolo post-prandiale apre nuove strade sull'uso di questo condimento nella dieta per prevenire le complicanze cardiovascolari dell’arteriosclerosi. Studi recenti, infatti, hanno dimostrato che i picchi post-prandiali di glucosio e colesterolo sono potenzialmente dannosi nei pazienti a rischio di complicanze aterosclerotiche; ridurne, pertanto, l’entità potrebbe apportare benefici».