Buon Natale in Zona!
Antipasti, primi e secondi piatti, dessert e brindisi sono i menù dei pasti delle festività di fine anno. Se si trasgredisce... per una volta non ci sono problemi. Come restare "bilanciati" senza troppi pensieri

Ne ho scritto a più riprese sul sito di EnerZona. E vi ripropongo la formula. Perché, Natale dopo Natale, festa dopo festa, non c'è poi molto da inventare. La regola del buonsenso deve essere quella che ci accompagna tutto l'anno. Qualche sgarro è umano. Ma c'è anche il modo per limitare i danni.
Dunque, scrivevamo che le Feste legate al Natale e al Capodanno rappresentano un periodo molto speciale anche dal punto di vista alimentare. Sono infatti numerose le occasioni di convivialità in cui mangiare i piatti tipici di queste ricorrenze. Si tratta di antipasti di carne o di pesce, di paste farcite in tutti i modi, di secondi piatti elaborati e appetitosi, di dolci svariati, di frutti secchi, di vino bianco e rosso, fermo o mosso.
Ognuno trascorrerà queste Feste secondo la propria tradizione, ma per molti ci sarà un denominatore comune: grandi quantità di invitante cibo a disposizione. Come comportarsi per limitare i danni derivanti da tutte queste tentazioni? Vediamo qualche indicazione. Innanzitutto bisogna essere realistici, ammettendo la possibilità di eccedere con i quantitativi. Naturalmente non è obbligatorio farlo, perché alcune persone sono così controllate nella loro alimentazione da sapersi ben amministrare anche nei casi più scabrosi come, per l’appunto, le Festività natalizie. Tutte le altre, potranno pensare di mangiare un po’ di più del necessario, limitandosi però a un paio di occasioni, tipo Natale e Capodanno. Comunque è sempre consigliabile bilanciare i pasti senza lasciarsi prendere troppo la mano con i quantitativi.
Quindi, per chi valuta in blocchi la propria alimentazione, potrà mangiare più blocchi del solito, ma sempre cercando di equilibrare le proteine con i carboidrati. Partendo dall’antipasto, è meglio lasciar perdere le polentine, i voul aux vent e le pizzette, cioè le fonti di carboidrati sfavorevoli che sono sicuramente già abbondanti nel resto del pasto. Attenzione a non esagerare con le salsine che sono temibili soprattutto per l’abbondanza di grassi non sempre salutari. È meglio privilegiare gli antipasti proteici come le insalate di mare, gli affettati magri, i carpacci di pesce o di carne, le frittatine ecc.
Si potranno gustare tutte le verdure come i peperoni, le zucchine e le melanzane grigliate, i funghetti e i carciofini possibilmente ben scolati dall’olio. Contengono carboidrati, ma il loro contributo nutrizionale è talmente scarso da risultare ininfluente. Per non esagerare con gli antipasti, un assaggio misto basterà a farci sentire a nostro agio sia sotto l’aspetto conviviale, sia sotto quello dietetico.
Quando sarà la volta dei primi piatti, si dovrà scegliere se preferire questi o privilegiare i dolci. Se non interessano né il panettone né il torrone, si potrà prendere un quantitativo di primi piatti pari a poco più del volume del proprio pugno, tutto di un sol tipo, per esempio pasta o riso, oppure facendo un misto dei due tipi, ma totalizzando sempre un quantitativo equivalente a poco più del proprio pugno. Se si tratta di paste al forno, ravioli o tortellini, se ne possono mangiare un po’ di più perché sono ripieni di carne o di formaggi. Si passa poi al secondo piatto, senza esagerare nella porzione e stando attenti a non superare il volume del proprio palmo – senza le dita, naturalmente –. Si potrà accompagnare liberamente con le verdure favorevoli.
Al dessert si può brindare con una coppa di spumante che, dal punto di vista metabolico, viene considerato tra i carboidrati, come il vino rosso. Se quindi si beve il vino anche durante il pasto, è bene ridurre la quota degli altri carboidrati. Se, invece, si sceglie di saltare i primi piatti, al brindisi si potrà mangiare una contenuta porzione di dolce.Naturalmente sono fattibili tutte le possibilità intermedie, come più piace: se il primo piatto è poco, si può concludere il pasto con un po’ di dolce ecc.
Non sarà facile muoversi con disinvoltura tra piatti e tentazioni... Facciamo del nostro meglio. Se si dovesse sbagliare, non è una tragedia. Si può rientrare in Zona dal pasto successivo. Le tentazioni nel periodo delle festività natalizie e di fine anno, dunque, sono ammesse, non tutti i giorni del periodo, ma preferibilmente nei pasti principali delle feste.
Non credo ci sia un periodo dell’anno più critico di quello natalizio per mettere alla prova il nostro autocontrollo sul cibo: ci ritroviamo a portata di mano un sacco di leccornie a cui è davvero difficile resistere. Non si tratta di difendersi da un pasto, come può accadere sporadicamente durante l’anno, qui si tratta di una valanga di ghiottonerie che ormai cominciano a stuzzicarci ben prima delle Feste, per terminare, se va bene, a metà gennaio.
Comunque, per quasi tutti, le tentazioni più grosse durante le Festività natalizie sono i dolci. Cedere alla propria golosità senza ritegno, potrebbe davvero implicare sgradite sorprese, soprattutto per la linea. Come fare? Bisogna organizzarsi, per esempio non comprandoli prima del dovuto e nel caso ce li regalassero, mettiamoli fuori dalla nostra portata, tipo in cantina: non vederseli sempre intorno, può aiutare a resistere alle loro lusinghe. Nel caso cedessimo alle tentazioni, potremmo entrare in un vortice di desiderio irresistibile e irrefrenabile che potrebbe davvero danneggiarci perché ci farebbe perdere il controllo per molti giorni. Per fortuna non a tutti succede così: qualcuno può tranquillamente mangiarsi la fetta di panettone in ufficio senza grandi conseguenze, a patto che rientri subito dopo nel suo programma alimentare bilanciato.
Insomma, con un poco di impegno potremmo davvero cavarcela, gustandoci le Feste per quello che realmente sono: non l’occasione per ripetute scorpacciate e abbuffate, ma l’opportunità di gustarci appieno delle giornate serene non appesantite e offuscate dal troppo cibo. Buone feste a tutti!
Gigliola Braga, biologa nutrizionista, è Zone Certified Instructor e Zone Consultant. È membro del Comitato Scientifico presieduto da Barry Sears – ideatore della Zona, chiamata in Europa EnerZona – ed è relatrice nei corsi di formazione che Sears tiene in Italia. Autrice di diversi bestseller sulla Zona, ha venduto oltre 400.000 copie. È docente presso l’Università di Torino. Il suo sito è www.lazonaitaliana.it